Tradizioni, tendenze e curiosità, le nuove tendenze e semplici approfondimenti sul giorno più importante della vita.
Quattro o cinque mesi prima del matrimonio si stende una lista di persone legate agli sposi e alle loro famiglie, da cui si distinguerà l’elenco degli invitati vero e proprio. Si consiglia, per sicurezza di ordinare un numero di partecipazioni superiore alla reali necessità così da averne una piccola scorta per eventuali dimenticanze. A differenza di un tempo oggi l’invito è fatto direttamente dagli sposi e non dai genitori. I cartoncino più usato è di tipo doppio bianco o avorio. Nella parte alta a sinistra solitamente viene scritto il nome dello sposo e a destra quello della sposa, al centro la frase di rito tipo “ annunciamo il loro matrimonio” con data ora e luogo della cerimonia. Gli inviti devono essere stampati nello stesso stile delle partecipazioni ma in formato ridotto. Una formula molto usata è “gli sposi vi aspettano al …..” e di seguito il nome del locale o ristorante prescelti specificando l’indirizzo e la località. È importante inserire in basso a destra la scritta R.S.V.P. dal francese Respondez S’il Vous Plait, rispondete per favore. Solitamente se il luogo del ricevimento è fuori città si usa il retro del biglietto per disegnare una piccola piantina per raggiungere il posto. Un dettaglio: gli indirizzi sulle buste debbono essere scritti a mano con inchiostro nero nel caso di buste bianche e seppia nel caso di buste avorio. No bisogna mai far precedere il nome del destinatario da titoli di studio, professionali o onorifici. Il rispetto di tale regola non è una mancanza di rispetto ma indica la qualità strettamente personale del messaggio e il carattere intimo dell’evento. Oggi il mercato offre tantissime possibilità di scelta. Esistono partecipazioni anche più moderne e decisamente colorate, fino ad arrivare a quelle insolite ed illustri. Comunque sia tenete presente che è una notizia che va comunicata con gioia.
Fate pure la lista nozze. Famosa negli Usa e arrivata da noi solo negli anni settanta. È entrata ormai di fatto nella prassi preparatoria delle nozze. La lista nozze deve essere pronta prima dell’invio delle partecipazioni e non deve tener conto solo degli invitati ma anche di chiunque voglia offrire agli sposi un semplice dono di buon augurio.
Le fedi sono il simbolo della promessa di amore eterno e vengono infilate sull’anulare della mano sinistra. Questa tradizione viene fatta risalire agli antichi romani che credevano che in quel dito passasse la vena collegata al cuore. Secondo invece una tradizione cristiana l’usanza del quarto dito della mano sinistra deriverebbe da un antico rito. Il sacerdote toccava in successione le tre dita della mano della sposa pronunciando le parole “ nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo “, infilando così l’anello nel successivo quarto dito. La storia però ci dice che la fede nuziale è stata portata anche su altre dita. I francesi durante il medio evo la portavano al dito medio della mano destra e la regina Luisa di Prussia la portava al mignolo della mano destra. Solitamente le fedi sono acquistate dagli sposi ma in alcune regioni è tradizione che siano i testimoni ad regalarle. Oggi le più diffuse sono la francesina, sottile e leggermente bombata. La fede a fascia con i bordi leggermente smussati. La mantovana che è più alta e piatta e quella incrociata a più cerchi. Per tradizione sono realizzate in oro giallo e rosso, oggi viene impiegato anche l’oro bianco ed il platino.
Da una antica leggenda egiziana deriva la tradizione delle damigelle. Gli egizi credevano che gli spiriti cattivi di radunassero il giorno delle nozze per rovinare l’atmosfera gioiosa della sposa. Le amiche della sposa si vestivano così con abiti simili al suo e le stavano vicine in modo da confondere gli spiriti che non potevano perciò augurarle sfortuna e nefasti. Ai giorni nostri le cose sono un po’ diverse. Negli stati uniti le damigelle sono le amiche della sposa e in italia la tradizione dei pagetti è affidata a nipotini e cuginetti e le damigelle sono le sorelle degli sposi.
È lo sposo ad entrare per primo in chiesa, accompagnato dalla madre alla quale offre il braccio destro, e dai testimoni. Infine entra la madre della sposa accompagnata da un parente maschio. I pagetti e le damigelle restano sul sagrato ad aspettare la sposa. La sposa entra in chiesa accompagnata dal padre o da un parente maschio. Una volta entrati il padre affida la figlia al futuro genero e si allontana accomodandosi nel primo banco a sinistra accanto alla propia moglie.
Secondo la legge sono sufficiente due testimoni maggiorenni, uno per lo sposo ed uno per la sposa. La tradizione ne vuole quattro. Il loro compito è quello di conservare gli anelli fino al momento di consegnarli al sacerdote, e di firmare l’atto di Matrimonio. La loro firma con quella degli sposi garantisce la legalità della cerimonia.